Ricetta gnocchetti sardi alla campidanese: ingredienti e procedura
Gli gnocchetti sardi alla campidanese sono un piatto tipico della regione sud occidentale della Sardegna detta, appunto, del Campidano. Il primo piatto consiste in un ragù di salsiccia, un tipico ingrediente della tradizione familiare sarda: non a caso è un pasto antichissimo, che si conserva ancora intatto nelle zone più tradizionali dell’isola come pranzo tipico di natale o altre festività in compagnia.
Il nome gnocchetti sardi, in realtà, si riferisce ad un particolare tipo di pasta di grano duro detta malloreddus: piccoli involtini di pasta a forma di conchiglia fatta di farina di semola, acqua e olio. Per chi non avesse modo o tempo di farli a mano, può trovare delle valide alternative in commercio: tutte le principali catene di negozi di alimentari, infatti, ospitano tra i loro scaffali questa particolare tipologia di pasta.
Ricordiamo anche che normalmente questa ricetta viene fatta con un determinato tipo di salsiccia tradizionale, che tuttavia non è molto prodotta nelle macellerie al di fuori della Sardegna. Non preoccupatevi: se non avete amici o parenti sardi che ve la possano portare, anche una normale salsiccia di qualità potrà benissimo reggere la concorrenza!
Come si preparano gli gnocchetti sardi? Una semplice guida
Partiamo ora a descrivere ciò che vi serve per preparare questi fantastici gnocchetti alla campidanese.
Ingredienti (per 4 persone):
- 360 gr di malloreddus (o equivalenti gnocchetti di altro tipo);
- 250-300 gr di salsiccia;
- 300 gr di passata di pomodoro;
- 2 bustine di zafferano;
- pecorino grattugiato;
- mezza cipolla;
- vino bianco;
- basilico fresco
- sale
- olio extravergine di oliva
Per preparare questa ricetta consigliamo di usare un vino bianco secco, in quanto si abbina meglio alla preparazione e alla cottura della salsiccia. Mentre per ciò che riguarda il vino di accompagnamento, ci permettiamo di consigliare un rosso sardo davvero speciale: Turriga IGT Isola dei Nuraghi. Il rosso corposo, dal forte aroma fruttato, proviene dalle tenute Torriga, collocate su colline in leggera altura (250 metri di altezza). Si tratta di un vino importante, perfetto per abbinamenti di carne e primi piatti, che ha segnato uno spartiacque nella tradizione enologica sarda, imponendo le sue uve come le più apprezzate per le occasioni importanti. È un vino facilmente reperibile in tutta Italia ed ovviamente anche online, come ad esempio nell’e-Commerce di Imprentas, rivenditore di prodotti tipici sardi.
Preparazione (1 ora circa)
Ma torniamo alla preparazione del nostro piatto sardo, e dopo gli ingredienti vediamo come prepararlo con cura.
Iniziamo con una padella antiaderente, in cui avremo messo un po’ di olio extravergine di oliva per il soffritto, utilizzandolo con moderazione come da noi già suggerito, per evitare che l’unione con la salsiccia appesantisca eccessivamente il piatto. Tagliate la cipolla a striscioline e mettetela a soffriggere per due minuti. Preparate la salsiccia: togliete l’involucro budelloso e sgranatela con un cucchiaio, se volete aggiungete qualche spezia per aromatizzarla (rosmarino, noce moscata, pepe nero). Mettete la salsiccia a rosolare con la cipolla e lasciatela per qualche minuto, quindi sfumate il vino bianco. Quando il vino sarà evaporato totalmente, aggiungete anche la passata di pomodoro e un bicchiere d’acqua se necessario.
Coprite la padella e lasciate cuocere per una quarantina di minuti, a fuoco molto lento. Alla fine aprite la padella e aggiungete le due bustine di zafferano, con un po’ di sale se necessario, e mescolate. Potete far cuocere per ancora 2-3 minuti finché gli ingredienti siano abbastanza amalgamati.
Nel frattempo, preparate la pasta vera e propria: mettete una pentola con acqua sul fuoco, salate a dovere poco prima che bollisca. Quando bolle, versate la pasta fresca in acqua e lasciate cuocere per quindici minuti. Scolate la pasta, lasciando un poco di acqua di cottura per versarla nel sugo successivamente. Trasferite la pasta nella padella con il condimento, riaccendete il fuoco per un minuto per amalgamare il tutto e se necessario utilizzate anche l’acqua avanzata in pentola.
Servite i malloreddus ancora caldi, aggiungendo il pecorino grattugiato (romano o sardo) nella pentola o direttamente sul piatto, sincerandovi di aggiungere una foglia di basilico per rendere il tutto più scenografico. E la delizia è servita… buon appetito!
Varianti del piatto tradizionale
I malloreddus si prestano ad essere impiegati in numerose varianti. Per chi ad esempio non ama la carne, può optare per un piatto di pesce con vongole, pomodorini e bottarga di tonno. Oppure con gamberetti, carciofi e pomodorini. Altra possibilità è quella di servirli semplicemente in bianco, con una abbondante spruzzata di pecorino sardo, accompagnato da pepe nero e zafferano. Per chi ama le verdure, suggeriamo una ricetta con broccoli e zafferano, o ancora con porcini e noci.
L’alternativa ai malloreddus
Infine, nel caso in cui non riusciate a trovare i malloreddus nel vostro supermercato di fiducia, suggeriamo alcune alternative. A cominciare dal riso, per un risotto al pomodoro e salsiccia o alla zucca e salsiccia. Vi sono poi numerosi brand produttori di pasta che nella loro offerta includono i classici gnocchetti secchi, acquistabili in busta o in scatola. Un’ottima alternativa, facilmente reperibile.