La storia dei diritti umani: quando sono nati e cosa comprendono
Al giorno d’oggi il dibattito sui diritti umani e la loro tutela sono prepotentemente tornati ad essere argomento di vitale importanza, soprattutto alla luce delle guerre attualmente in corso in varie zone del mondo.
Rappresentano un insieme di principi universali volti a garantire la dignità, la libertà e l’uguaglianza di ogni essere umano, a prescindere da etnia, religione, genere, lingua o condizione sociale. Sebbene la loro formulazione moderna risalga al XX secolo, le radici dei diritti umani affondano in epoche molto più remote, attraversando civiltà antiche, rivoluzioni politiche e trasformazioni giuridiche di portata globale.
Sono oggetto di studio nelle scuole di ogni ordine e grado, ma il loro contenuto viene affrontato in maniera più approfondita all’interno dei percorsi formativi accademici di livello avanzato. Ad esempio in un percorso come un master in diritto internazionale si possono trovare moduli specifici dedicati alla nascita e all’evoluzione storica dei diritti umani, come pure in un corso di laurea dedicato agli studi relativi alla politica internazionale, tanto negli atenei tradizionali quanto in quelli telematici come Unicusano.
Le origini
I primi riferimenti alla tutela dei diritti individuali si ritrovano in alcuni documenti risalenti a migliaia di anni fa. Tra questi, uno dei più noti è il Codice di Hammurabi, redatto nel XVIII secolo a.C. in Mesopotamia, che stabiliva un insieme di leggi scritte con l’obiettivo di regolamentare la convivenza e tutelare i più deboli, pur in un contesto fortemente gerarchico e punitivo.
Un altro esempio significativo è il Cilindro di Ciro, risalente al VI secolo a.C. Il re persiano Ciro il Grande ordinò la stesura di questo documento dopo la conquista di Babilonia. Il cilindro proclamava la libertà religiosa e il diritto delle popolazioni sottomesse a vivere secondo le proprie tradizioni. Questo testo è considerato da molti studiosi uno dei primi atti ufficiali di riconoscimento dei diritti fondamentali delle persone.
Gli sviluppi nel mondo occidentale
Nel corso dei secoli, l’idea di diritti fondamentali si è evoluta e consolidata attraverso vari documenti storici. Tra questi, la Magna Carta del 1215, concessa dal re Giovanni d’Inghilterra, limitava il potere assoluto della monarchia e garantiva alcuni diritti ai nobili, segnando un importante precedente nella lotta per la limitazione dell’autorità statale.
Nel XVII e XVIII secolo, con l’Illuminismo e le rivoluzioni politiche, il concetto di diritti umani si amplia notevolmente. La Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino (1789), emanata durante la Rivoluzione francese, afferma principi come la libertà, l’uguaglianza davanti alla legge e la sovranità popolare. Parallelamente, negli Stati Uniti, la Dichiarazione d’Indipendenza del 1776 e il successivo Bill of Rights del 1791 sanciscono diritti civili e politici fondamentali.
La svolta del Novecento
Il Novecento, segnato da due guerre mondiali e da gravi violazioni dei diritti umani, ha reso evidente la necessità di un sistema giuridico internazionale a tutela della dignità umana. La nascita delle Nazioni Unite nel 1945 rappresenta un punto di svolta in questa direzione.
Nel 1948, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adotta la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, un documento fondamentale che raccoglie 30 articoli in cui sono enunciati diritti civili, politici, economici, sociali e culturali. Tra questi figurano il diritto alla vita, alla libertà, alla sicurezza personale, all’istruzione, al lavoro, alla libertà di espressione e alla protezione contro ogni forma di discriminazione: diritti che, secondo il report 2024-2025 di Amnesty International, sono tutt’altro che riconosciuti in tutto il mondo.
Gli strumenti giuridici internazionali
Dopo il 1948, numerosi strumenti giuridici hanno rafforzato e specificato i contenuti della Dichiarazione Universale. Tra i più rilevanti figurano il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici e il Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali, entrambi adottati nel 1966.
A livello regionale, documenti come la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (1950) e la Carta Africana dei Diritti dell’Uomo e dei Popoli (1981) hanno ulteriormente contribuito alla protezione dei diritti in diversi contesti geopolitici.


