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Apatia: cos’è e come combatterla

Nonostante vengano per tutti dei momenti in cui l’apatia sembra prendere il sopravvento su di noi, non dobbiamo assolutamente cadere nel suo tranello perché questo equivarrebbe a mollare le redini della nostra vita e, sostanzialmente, permettere che questa vada, come si dice, un po’ dove tira il vento.

Sono diverse le cose che noi possiamo fare per non farci investire dall’apatia: anzitutto dobbiamo ricordarci che non siamo soli e che, ne avessimo bisogno, ci potremmo rivolgere a qualcuno. Un’altra cosa che dobbiamo fare e che è molto importante è cercare di fare un po’ di chiarezza rispetto alle nostre priorità e ai nostri obiettivi. Poi un’altra cosa molto importante è partire da cose molto piccole e che per noi abbiano un senso di novità, questo perché l’apatia ci allontana dal nostro senso di meraviglia, quindi, dobbiamo cercare di recuperare ad ogni costo e poi, infine, un’altra cosa molto importante cercare di stare lontani dalle persone che, allora modo, chi più chi meno, di tirarci giù

Non siamo da soli

Secondo me, specialmente nei momenti più critici, tendiamo a pensare di dover fare tutto da soli, a crogiolarci nei nostri stati d’animo negativi e non ci ricordiamo sufficientemente spesso che, se vogliamo, possiamo trovare un aiuto esterno. In effetti, spesso, forse pecchiamo di presunzione e vogliamo risolvere autonomamente tutti i nostri problemi. Ovviamente, non c’è nulla di sbagliato in questo, ma la questione principale è che quando siamo troppo coinvolti nelle situazioni, rischiamo di farci coinvolgere troppo anche emotivamente e, quindi, questo non ci permette di vedere con chiarezza la situazione e trovare una soluzione ideale. Ecco perché è importante rivolgersi a qualcuno di esterno, e ovviamente fidato, perché questa persona può aiutarci a vedere una soluzione dove noi, appunto perché siamo troppo coinvolti non la vediamo.

Fare chiarezza

A volte, l’apatia prende il sopravvento su di noi perché perdiamo un po’ di vista i nostri scopi, i nostri obiettivi e i nostri desideri. Capita, infatti, che nella routine quotidiana fatta anche di riti e impegni che si ripetono giorno dopo giorno uguali, ci dimentichiamo quali erano state le nostre motivazioni originarie. E ce le dimentichiamo, non perché non le abbiamo più, ma perché siamo troppo addentro a un fare quasi compulsivo, un fare che, purtroppo, molto spesso, non ci lascia nemmeno il tempo di chiederci il perché. Ecco, in questi momenti, cercare di mettere un attimo, se possibile, “il mondo in pausa” ci può aiutare a ritrovare un po’ di chiarezza che, nel tempo, abbiamo perduto.

Ripartire dal piccolo

Quando non abbiano più voglia di fare niente e ci prende l’apatia, è anche perché manca la novità nella nostra vita. Ecco perché è importantissimo mettersi in gioco facendo, ma attenzione, non dedicandosi a progetti enormi che richiedono mesi di lavoro, ma, invece, dedicando le nostre energie ad attività piccole, ad attività che, piano piano risveglino la nostra voglia di fare e la nostra gioia di vivere.

Il rischio, buttandosi subito su cose grosse, potrebbe essere quello di sentirci sopraffatti e, per questo, spaventarci e lasciare perdere tutto, ricadendo quindi di nuovo in una spirale di apatia. A volte trovare il giusto equilibrio è quasi più un’arte, ma è un’arte, questa, che dobbiamo necessariamente imparare se vogliamo proseguire lungo un cammino di sviluppo personale o professionale.

Frequentare le persone giuste

Certo, non esiste una definizione universalmente valida di “persona giusta”, soprattutto perché ciascuno di noi è diverso e, va da sé, quindi, che anche le persone giuste siano diverse da caso a caso. Nonostante questo, comunque, è possibile trovare una caratteristica che accomuna tutte “le persone giuste” e sono le persone che ci fanno stare bene. Se arricchiamo la nostra vita con persone che cercano di tirare fuori il meglio da noi, allora anche grazie a loro, riusciremo a tirarci fuori dalle sabbie mobili dell’apatia.

A volte, invece, ci facciamo tirare a fondo da persone che non hanno a cuore i nostri interessi e che vorrebbero che noi rimanessimo sempre così come siamo, uguali a noi stessi.

Se vogliamo evolverci, invece, non abbiamo altra scelta che diminuire il più possibile la presenza di queste persone negative nella nostra vita perché come discusso, ad esempio, qui, la realizzazione personale e professionale passano, anzitutto, da una presa di coscienza dei nostri limiti, ma soprattutto delle nostre responsabilità e fra tutte queste responsabilità c’è sicuramente anche quella circondarci, il più possibile e per quanto possibile, di persone e messaggi positivi.

Naturalmente, non dobbiamo tagliare i ponti con tutte le persone che noi non riteniamo positive, perché questo rischierebbe, in qualche modo, di fare terra bruciata intorno a noi. Quello che, invece, dobbiamo fare è una valutazione di quali sono le persone che vogliamo frequentare con maggiore frequenza, e quali sono le persone la compagnia delle quali vogliamo ridurre, perché vogliamo limitare il loro effetto negativo su di noi e sulla nostra vita.