Salute

Perdite ematiche da impianto: le 6 informazioni che devi conoscere

Le perdite ematiche femminili rappresentano una condizione usuale e possono essere indice non solo del ciclo mestruale ma anche di altri eventi, come l’inizio di una gravidanza. Sebbene spesso si tratti quindi di una conseguenza fisiologica dello stato interessante, e che riguarda il 15-25% delle prime gravidanze, questo tipo di perdite può destare preoccupazione poiché in alcuni casi può essere sintomo di gravidanza extrauterina o aborto spontaneo.

È perciò molto importante essere consapevoli del proprio corpo e avere le giuste informazioni per evitare stati di apprensione e stare quindi sereni.

Vediamo ora quali sono le informazioni che devi avere su questo fenomeno.

 Indice

  1. Perdite da impianto: cosa sono e perché si presentano?
  2. Quando si presentano e come distinguerle dal ciclo mestruale?
  3. Perdite da impianto: quali sono le caratteristiche peculiari?
  4. Esistono sintomi che permettono di riconoscere le perdite da impianto?
  5. Test di gravidanza durante le perdite da impianto: è affidabile?
  6. Quando è il caso di rivolgersi ad uno specialista?

  

  1. Perdite da impianto: cosa sono e perché si presentano?

Le perdite da impianto si presentano come spotting o leggeri sanguinamenti che possono verificarsi durante la fase di impianto dell’embrione nell’endometrio, ossia la parete interna dell’utero. A volte questo processo provoca la rottura di alcuni vasi sanguigni, da cui derivano appunto le perdite ematiche.

 

  1. Quando si presentano e come distinguerle dal ciclo mestruale?

Le perdite da impianto compaiono in genere in prossimità della data del nuovo ciclo mestruale, motivo per cui spesso viene fatta confusione tra le due condizioni. Possono infatti verificarsi circa dieci giorni dopo l’ipotetico concepimento.

Per capire se si tratta di perdite da impianto bisogna, oltre ad avere consapevolezza del concepimento, conoscerne le caratteristiche qualitative e quantitative, ed eventuali sintomi correlati.

 

  1. Perdite da impianto: quali sono le caratteristiche peculiari?

Queste perdite sono caratterizzate da alcune proprietà, grazie alle quali potrai riconoscerle ed evitare di confonderle con lo spotting mestruale. Le principali di queste caratteristiche sono:

  • Colore del sangue: è la caratteristica visiva più evidente, essendo tali perdite tipicamente di colore rosa chiaro oppure marrone scuro, mentre il ciclo assume solitamente un colore rosso più brillante.
  • Durata delle perdite: queste perdite permangono per poco tempo, al massimo 4 giorni, per cui la durata è inferiore a quella del ciclo mestruale. In alcuni casi si presentano addirittura un solo giorno.
  • Quantità delle perdite: altro elemento importante per riconoscerle, essendo nettamente inferiore rispetto al flusso mestruale. Spesso si manifestano con poche gocce ematiche.

 

  1. Esistono sintomi che permettono di riconoscere le perdite da impianto?

Vi sono alcuni sintomi che accompagnano la fase di impianto dell’ovulo, ma la loro presenza e intensità variano da caso a caso. I più diffusi sono:

 

  1. Test di gravidanza durante le perdite da impianto: è affidabile?

Le donne che cercano di restare incinta, al manifestarsi delle perdite da impianto, potrebbero avere l’impulso di eseguire subito un test di gravidanza.

È bene quindi fare una precisazione: essendo l’ipotetica maternità in uno stadio ancora iniziale, l’ormone HCG, proteina prodotta dalla placenta durante la gestazione, potrebbe sfuggire al controllo.

Ne consegue che l’esito di un test svolto durante i giorni in cui si manifestano le perdite da impianto non ha una attendibilità ottimale. Per avere un risultato affidabile è bene quindi fare il test 7-10 giorni dopo l’inizio dell’ipotetico ciclo mestruale.

 

  1. Quando è il caso di rivolgersi ad uno specialista?

Come abbiamo visto, molto spesso queste perdite sono la conseguenza fisiologica dell’impianto dell’ovulo nell’utero. È pertanto fondamentale conoscerne le peculiarità in modo da saper comprendere eventuali condizioni anomale.

In linea di principio, qualora le perdite dovessero essere copiose, accompagnate da forti dolori addominali e perdurare oltre 5 giorni è consigliato recarsi da uno specialista.

Gli esperti raccomandano inoltre un approfondimento della condizione anche in caso di dubbio, in modo da affrontare più serenamente l’insorgenza di un’eventuale problematica e poter intervenire sin da subito.