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Salute

Laser frazionato al viso: le cose da sapere assolutamente

Si fa presto a parlare di ringiovanimento! Ma con quali tecniche? Si deve necessariamente ricorrere al lifting tradizionale del viso, oppure ci sono metodi meno invasivi? Naturalmente dipende dai risultati che si desidera ottenere e dalle condizioni di partenza della paziente, ma – in linea generale – è possibile affermare che – grazie alle tecniche oggi disponibili – è possibile valutare e scegliere tra tante opzioni diverse. Oggi, infatti, il problema è riuscire a orientarsi tra tutte le opportunità presenti sul mercato e scegliere non è affatto semplice.
Ad esempio, si sente sempre più spesso parlare del laser C02 frazionato per il ringiovanimento del viso, un intervento di medicina estetica non invasivo, comunemente denominato laser frazionato per semplificare;  ma di cosa si tratta esattamente? Come funziona e quali solo i suoi vantaggi? È davvero indicato per tutti?
Abbiamo consultato Marco Castelli un chirurgo estetico professionista ed esperto anche in laser frazionato, che ci ha parlato nel dettaglio di questa tecnica, indicando le principali caratteristiche, i pro e i contro, fornendo anche alcuni consigli utili e qualche avvertenza importante.

Il laser frazionato è uno strumento ambulatoriale che consente di ridurre o addirittura eliminare i principali inestetismi della pelle, in particolare le rughe, ma anche le macchie, le smagliature, le cicatrici e tanti altri piccoli difetti che caratterizzano spesso l’epidermide, in particolare della zona del viso e del collo, come pori dilatati, danni dettati dall’acne, tessuti lassi e melasmi. In alcuni casi viene impiegato anche per rimuovere i nei danneggiati o pericolosi e perfino le verruche.

Ma vediamo da vicino in cosa consiste questa tecnica. In sostanza, grazie ad un apposito strumento utilizzato dal chirurgo estetico, viene emessa una fonte luminosa (laser) in grado di generale una certa quantità di calore destinata ad intervenire proprio sui tessuti della pelle da correggere. Il laser c02 frazionato, in sintesi – sfruttando l’anidride carbonica per emettere il  fascio luminoso – interviene sull’acqua presente nei tessuti e ne determina il processo di vaporizzazione. Questa dinamica consente di levigare l’epidermide, cambiandone così l’aspetto.
Si parla di laser frazionato perché il raggio laser (controllato e gestito dallo strumento e dal chirurgo competente) viene disgregato in punti più piccoli, per poter controllare correttamente e gestire il fascio luminoso, e ottenere un trattamento estetico efficace ma non pericoloso per la salute della pelle del paziente.

Grazie a questo strumento si stimola contemporaneamente la produzione di nuove cellule della pelle, rigenerando di fatto i tessuti e dando loro una nuova luminosità. Con questo trattamento, quindi, la pelle è più giovane e luminosa, ma anche più soda.

A seconda del problema da trattare, è possibile ricorrere a una o più sedute (normalmente sono 3 o 4 al massimo) ma tra un trattamento e l’altro è necessario lasciar trascorrere almeno una ventina di giorni per impedire alla pelle di seccarsi in modo eccessivo.

“Tra i vantaggi dell’uso del laser frazionato – ha spiegato il chirurgo estetico Marco Castelli – c’è sicuramente la rapidità di intervento: si tratta infatti di una seduta ambulatoriale della durata di circa 20 minuti, variabili naturalmente a seconda della zona da trattare, e il ritorno alle attività normali  è previsto generalmente dopo 5-10 giorni. Tuttavia, questo trattamento non è indicato a tutte le pazienti. È da sconsigliare – ad esempio – a coloro che soffrono di herpes virus, a chi fa uso prolungato di cortisonici, a chi soffre di dermatiti e chi ha problemi di collagene. In sostanza, è sconsigliato sottoporsi a questo tipo di intervento ambulatoriale a chi manifesta una certa ipersensibilità della pelle”.

In ogni caso, ricordiamo quanto sia importante – sia prima dell’intervento che dopo – seguire attentamente le indicazioni e le precauzioni del medico chirurgo. Ad esempio, è fondamentale – dopo il trattamento – applicare le creme idratanti prescritte dal dottore, evitando di staccare le parti di pelle secca che tende ad esfoliarsi. Ma è fondamentale anche – per un periodo di 30 giorni successivi al trattamento – restare lontani dai raggi del sole e – in ogni caso – applicare delle creme con protezione 100% per evitare cicatrici.  Per questo è importante evitare di sottoporsi a questo intervento nei mesi estivi.