Candidosi vaginale: cos’è, sintomi, cause e terapie naturali
La candidosi vaginale è una patologia infettiva derivata da alterazioni di un fungo (candida, appunto), normalmente attivo in diverse zone del corpo umano, con ovvio riferimento all’apparato genitale femminile.
Normalmente addetto a diverse funzioni specifiche come ad esempio sintesi degli zuccheri, controllo del colesterolo, produzione di diverse vitamine come K, B1 e B6, regolazione ormonale e degradamento dei pigmenti biliari, l’alterazione dell’utilizzo di tale fungo, o per meglio dire lievito, porta a conseguenze che se trascurate o peggio non considerate, possono portare a fastidiose conseguenze.
Nell’apparato riproduttivo femminile, tale infezione riveste particolare importanza e va considerata e trattata al meglio e precocemente. Con le moderne tecniche curative e una attenta anamnesi, il medico potrà agevolmente guidare la paziente verso una positiva risoluzione della malattia mediante un trattamento molto poco invasivo.
E’ importante notare come, non trattandosi di una malattia sessualmente trasmissibile, non è assolutamente necessario sottoporre ad alcuna profilassi il parter della paziente affetta da tale patologia.
Cause
La candidosi vaginale si genera in presenza di alcuni fattori predisponenti che causano la modifica del fungo stesso, generandone la mutazione esteriore con un aspetto finale filamentoso che consente al patogeno stesso l’addentrarsi nei tessuti locali e scatenando quindi la patologia stessa.
Fattori principali
Uso di antibiotici
L’utilizzo di profilassi antibiotiche per periodi ripetuti e prolungati se da una parte svolgono la loro normale funzione, possono in alcuni casi abbassare il livello dei batteri “positivi”, se non addirittura eliminarli completamente. In presenza quindi di tale evento, la candida ha per cosi dire campo libero e riesce a riprodursi in maniera facile e veloce.
Debilitazione fisica
A prescindere dalle motivazioni, un fisico già di suo debilitato ha un minor livello di attenzione contro la candidosi vaginale. Un abbassamento delle difese immunitarie può provocare la proliferazione del lievito stesso. Malattie come AIDS, patologie croniche, o magari fattori psicologici come stress o anoressia, danno un contributo fattivo a tali situazioni.
Secrezioni vaginali alterate
Gli umori che normalmente la vagina produce nelle varie situazioni possono modificare la flora batterica. Fattori come gravidanza, menopausa, aumento del ph neutro della pelle, possono causare un aumento della possibilità di proliferazione della candidosi vaginale.
Squilibri ormonali
Il progesterone è un ormone che favorisce la candidosi vaginale in situazioni come sindrome pre-mestruale, interventi chirurgici locali per asportazioni parziali, menopause.
Lesioni locali
Delle microlesioni locali, a prescindere dall’origine, possono essere considerati sicuramente come fattori predisponenti. Vulvopatie, rapporti sessuali privi di corretta lubrificazione, dermatosi, uso spropositato di assorbenti sintetici, possono dare come effetto collaterale la proliferazione della candida.
Difetto di traspirazione della pelle
La mancanza di traspirazione cutanea che potrebbe essere generata dal sistematico utilizzo di indumenti sintetici, potrebbe causare umidità locale e in senso lato macerazione dei tessuti con conseguente sviluppo della candidosi vaginale.
Eccessiva igiene intima
Potrebbe sembrare un paradosso ma una cura maniacale dell’igiene intima potrebbe far proliferare il lievito e quindi generare la candidosi vaginale. L’utilizzo prolungato ed ossessivo dei detergenti intimi e ripetuti lavaggi locali anche con prodotti che curano il PH della pelle, provoca l’asportazione della flora batterica difensiva, provocando quindi noiose irritazioni locali.
Infezioni di altro tipo
La candida si sposa perfettamente con cistiti e infezioni di diverso tipo, che se mal curate danno come effetto finale la proliferazione di tale sintomatologia.
Candidosi vaginale: i sintomi
Una corretta valutazione dei sintomi e un precoce controllo medico relativo, permette un veloce e positivo trattamento della candidosi vaginale. Tra i sintomi più ricorrenti possiamo citare:
– Prolungato bruciore locale
– Perdite di colore bianco latte
– Minzione dolorosa
– Prurito improvviso e di notevole entità
– Dolore anche a volte intenso durante i rapporti sessuali
– Mucose vaginali rosse e gonfie
– Ulcere anche di piccole dimensioni (fattore questo molto più raro)
In alcuni casi la candidosi vaginale si prolunga attraverso altri canali ed organi come ad esempio l’uretra o la vescica.
Diagnosi
In presenza di uno o più dei sintomi sopra citati, un primo corretto esame da fare dovrebbe essere il tampone vaginale.
Purtroppo in alcune situazioni, magari per semplice superficialità, le uniche prescrizioni effettuate riguardano la somministrazione di farmaci e terapie antimicotiche.
Il mancato riscontro della candidosi vaginale mediante il tampone e quindi una cura non adeguata potrebbe permettere un proliferare dell’infezione, senza oltretutto andare a curare le patologie realmente sintomatiche.
Ulteriore strumento atto a questa diagnosi è sicuramente l’urinocoltura specifica.
Terapie
Una delle terapie tradizionalmente seguite per la cura della candidosi vaginale è sicuramente quella anti micotica.
Tale approccio se da una parte può portare ad una positiva soluzione, dall’altra presenta diverse controindicazioni, avendo una azione solo di tamponamento e consentendo lo sviluppo di recidive. Il fattore principale da considerare è quello che tali terapie sovente agiscono solamente per via superficiale e non tendono a mantenere le difese locali attive.
Metodi alternativi di cura
Obiettivo primario delle cure per la candida vaginale è quello di tenere alto il livello e se necessario ripristinare la flora batteria come principale barriera difensiva.
L’aumento delle protezioni immunitarie, nonchè la riparazione dei tessuti delle pareti vaginali sono ulteriori fattori che completano l’iter di cura di questa patologia.
Rimedi naturali
Per preservare l’organismo dal fungo possono essere utilizzati alcuni semplici elementi, facilmente reperibili in commercio
– Yoghurt
– Fermenti lattici di base
– Dieta adeguata
– Corretto stile di vita
– Mantenimento della forma fisica
Nella letteratura medica possono essere riscontrate una miriade di soluzioni più o meno efficaci per risolvere la candida vaginale, o quantomeno attutirne gli effetti
Alcuni elementi da utilizzare possono essere:
– Lattoferrina
Si tratta di una proteina contenua in alcuni alimenti, come ad esempio il latte materno o in quello bovino.
E’ in grado di attirare e tenere a sè il ferro contenuto nell’organismo, elemento che è considerato come principale fonte nutritiva del fungo.
Tale assenza di ferro intacca i patogeni regolarizzando la flora vaginale.
– Calendola
La calendola (altrimenti detta calendula officinalis) è derivata da una pianta molto comune e di facilissima reperibilità. Ha delle grandi potenzialità in materia di anti infiammatori, lenisce in maniera egregia diversi tipi di irritazione cutanea e non, ed è anche in possesso di proprietà anti tumorali e immunostimolanti.
Olio di cocco
Altrimenti detto acido laurico, è anche utilizzato contro lo streptococco, l’enterococco e come coadiuvante delle terapie per l’acne cutanea. Possiede una efficacia anche di tipo antibiotico e riduce in senso generale tutti i processi infiammatori.
Yogurt
Le proprietà dello yogurt, oltre a quelle notorie sotto il profilo nutrizionale, consente una acidificazione dell’ambiente vaginale.
L’applicazione dello yogurt è consigliata, oltre ovviamente per la via orale, anche tramite l’utilizzo di una siringa o applicatore qualsiasi.
Si preferisce un approccio serale prima di andare a dormire, poiché la posizione orizzontale consente una più veloce fluidità e un più efficace resa dello yogurt.
Miele
Può sembrare strano, ma anche l’utilizzo del miele in situ fornisce una buona azione coadiuvante per la cura della candida vaginale. Eroga una azione rilassante, distensiva dei tessuti interessati ed è un ottimo coadivuante per patologie vulvopatiche.
Elementi alcalinizzanti
Al contrario di quanto si crede normalmente, la candida prolifera in ambienti neutri. Aumentare quindi l’acidità della pelle ostacola la vita del fungo.
Lavande accurate con liquidi alcalini appositamente studiati sono altamente efficaci anche a breve termine per il trattamento ed il contrasto dell’attività del patogeno.
Acido Borico
Un elemento che può essere utilizzato è sicuramente l’acido borico.
Quest’ultimo elemento però presenta alcune contro indicazioni e generalmente è utilizzato come una sorta di ultima spiaggia. L’acido borico infatti rischia di irritare le pareti vaginali e mette in pericolo la flora intestinale della paziente.