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Lavoro

La funzione previdenziale per un consulente del lavoro

Il consulente del lavoro, così denominato in quanto la sua principale funzione è quella di assistere le imprese nelle attività quotidiane, svolge tra tutte una funzione estremamente importante nel nostro paese, specialmente oggi dove più che mai il sistema pensionistico preoccupa.

Non solo consulenza verso le aziende, ma allo stesso momento ha la capacità di consigliare la via migliore per il lavoratore dipendente. In alcuni casi è anche possibile aiutare e fornire consulenza verso lavoratori indipendenti.

È proprio qui che ha un ruolo sociale e di informazione a favore del lavoratore circa le aspettative del futuro stimando la pensione che riceverà al raggiungimento dell’età stabilita per legge e valutando l’opportunità o meno di far fronte alle mancanze causate dallo Stato italiano con una eventuale pensione integrativa o complementare.

Qui si espande la competenza giuridica e contabile del professionista a un ruolo sociale e di previdenza, il lavoratore viene infatti tutelato dalle eventuali falle del sistema previdenziale con una soluzione costruttiva e remunerativa per il suo futuro. La capacità del consulente sta nel trovare la soluzione migliore, mettendosi esso a disposizione del lavoratore ed immedesimandosi nei suoi panni.

Il nostro professionista saprà certamente informare il cliente sulla corretta posizione previdenziale e sull’entità della pensione che percepirà in base all’attestazione di tutti rapporti di lavoro intercorsi nella sua vita e l’ultimo cedolino e Cud ricevuti.

Il ruolo previdenziale viene svolto anche per l’azienda attraverso il calcolo e la liquidazione dei contributi previdenziali, prodotto che è dato dalla differenza tra le somme a debito e quelle a credito dell’azienda stessa.

Il datore di lavoro si affida qua al servizio e alla professionalità del consulente per espletare una delle operazioni vitali al funzionamento dell’impresa ed al benessere dei suoi lavoratori dipendenti. Infatti secondo alcuni studi sarebbe aumentata in Italia la percentuale di contributi INPS non versati dalle imprese specie nel settore dell’industria, questo dimostra come sia indispensabile all’interno delle aziende una figura professionale che si occupa in modo specifico della tutela previdenziale e dell’adempimento giuridico agli obblighi di legge.

Ma perché è così importante versare contributi INPS? Risulta essere fondamentale in quanto lo Stato italiano prevede una pensione ottenibile grazie ad una serie di requisiti che permettono all’ex lavoratore dipendente di ricevere una quota in denaro anche dopo aver cessato il suo periodo lavorativo. Per farla semplice, una volta smesso di lavorare superata l’età minima consentita o gli anni minimi di contributi necessari, questa persona riceverà un salario pagato appunto dall’INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale).

In Italia si stima siano presenti almeno 28.000 consulenti del lavoro, una professione destinata ad espandersi e ad assistere una fetta sempre maggiore di aziende e lavoratori.