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Finanziamenti

Debiti: è possibile che sia inattuabile il pignoramento dello stipendio?

Specialmente in questi tempi così difficili e delicati, sotto tutti i punti di vista, la gestione economica di una famiglia, di un’azienda o comunque della propria vita in generale, può essere molto complessa. Tante volte sentiamo parlare di debiti e di creditori, ma spesso ci risulta difficile entrare nell’ottica di un argomento spesso complesso e articolato. Tra le prime cose di cui è necessario preoccuparsi, sotto certi punti di vista, troviamo sicuramente il pignoramento dello stipendio: in quest’articolo abbiamo deciso di fare chiarezza in merito, specie sulla possibilità paventata da qualcuno che questo procedimento sia inattuabile in certi casi. Vediamo nel dettaglio.

Pignoramento dello stipendio: info generali

Il pignoramento dello stipendio altro non è che una forma di pignoramento particolare che conferisce la possibilità ai creditori di recuperare il loro credito, ottenendo quanto dovuto, tramite il denaro che soggetti terzi sono obbligati a consegnare al debitore.

Viene considerato un pignoramento presso terzi, poiché non è direttamente rivolto ad un debitore, che ovviamente è a conoscenza del fatto che il suo stipendio venga pignorato, ma è più che altro rivolto al datore di lavoro (un soggetto terzo), il quale è obbligato a versare una quota pignorabile al creditore.

Difatti, tutti i soggetti possono dare via al pignoramento della busta paga: si tratta di un’operazione che può essere portata vanti dall’Agenzia delle Entrate, per esempio, ma anche da banche, finanziarie e fornitori. Pensate che persino un ex coniuge, quindi un creditore privato, potrebbe procedere al pignoramento della busta paga di un altro soggetto.

Parliamo di uno dei beni, lo stipendio, più facilmente “attaccabile” da un creditore verso un insolvente. Questo assicura un credito mensile certo al creditore ed è facilmente riscontrabile (basta sapere dove lavora il debitore). Va detto, però, che lo stipendio non possa essere pignorato in toto, ma fino ad un massimo di un quinto della retribuzione (netta) mensile.

Può essere inattuabile?

Molto spesso si sente parlare di quella che è nota come “inattuabilità” del pignoramento dello stipendio. Purtroppo, nel corso degli anni si è creata molta confusione in merito. Difatti, sebbene esista un limite previsto dalla legge, come abbiamo accennato, va detto che lo stipendio rimanga sempre un bene pignorabile in caso di insolvenza e soltanto alcuni beni veri e propri non siano effettivamente pignorabili.

Tra questi cosa figurano? In primis gli strumenti che sono necessari al debitore per svolgere un’attività professionale: pensiamo agli strumenti di lavoro senza i quali un lavoratore non sarebbe poi in grado di vivere. Va precisato, però, che in determinati casi l’abitazione in cui risiede il debitore non sia effettivamente pignorabile.

Questa eventualità riguarda solo i casi in cui si parla di insolvenza nei confronti dell’Agenzia delle Entrate: solo in casi molto particolari l’abitazione principale è pignorabile e non è certo il caso in questione.

Ci teniamo anche a ricordare come il pignoramento dello stipendio richieda comunque una serie di fasi formali che possono durare diversi mesi: il creditore deve avere un titolo esecutivo (una cambiale, un assegno o un decreto ingiuntivo ad esempio).