Come cambia il 3D con l’avvento del 4K
Chiunque sia un amante del cinema 3D sa bene che la tecnologia in questione si rivolge, tutto sommato, ad un pubblico di appassionati che è abbastanza di nicchia. In sostanza, non sono tantissime le persone che scelgono la soluzione di una smart tv 3D oggi come oggi, anzi. Tuttavia, questa nicchia di mercato si dimostra comunque sensibile alle evoluzioni tecnologiche della materia, fra le quali possiamo ricordare negli ultimi anni quella dell’avvento del 4k.
L’avvento del 4K consiste in una delle più importanti novità tecnologiche nel mondo delle smart tv e teoricamente dovrebbe offrire uno standard visivo nettamente superiore rispetto a quelli precedenti. Ma è davvero così oppure no? Quale è l’impatto del 4K sul 3D? Lo abbiamo chiesto agli esperti di del sito smart4k.it, il sito numero uno in Italia sulle smart tv. I quali ci hanno risposto che da un certo punto di vista l’impatto dell’alta definizione ha dato nuova linfa al mondo del 3D, anche se non bisogna dimenticare che l’imput principale è arrivato dal cinema.
Uno dei film che ha avuto più successo, sotto questo punto di vista, è stato proprio Avatar 3D che ha lanciato nuove tecnologie e nuovi approdi per il cinema 3D applicato al 4K. L’avvento poi delle smart tv ultra HD a 4K ora ci interroga nuovamente sull’impatto che questo potrebbe avere sul mondo del cinema tridimensionale: d’altronde, bisogna ammettere che molto probabilmente lo standard 4K soppianterà il full HD. Di conseguenza è del tutto naturale chiedersi quali saranno le conseguenze per il mercato dell’intrattenimento domestico, sotto questo punto di vista, e quali saranno gli impatti sul mondo del 3D e del cinema tridimensionale.
La tecnologia 3D passiva e i suoi punti di forza
La visione a 4K ha portato sicuramente qualche imput interessante al mondo del 3D, ad esempio l’uso della tecnologia 3D passiva che era considerata un approccio low cost quando c’era la visione a Full HD e che oggi sta venendo rivalutata per gli schermi 4K.
Infatti la tecnologia 3D passiva permette di risolvere alcuni problemi che prima erano considerati difficilmente sormontabili, come ad esempio le lacune della definizione, l’interfacciamento, e gli artefatti. Una piattaforma ultra HD è inoltre la base per poter utilizzare le TV 3D nativi, ovvero tv che per la visione tridimensionale non richiedono gli occhiali: un vero sogno per tutti gli appassionati. Ma cerchiamo di fare un passo indietro: quale è la differenza fra l’approccio 3D attivo e passivo, in concreto? Quali sono le distinzioni? La tecnologia 3D attiva e passiva ha una distinzione nell’occhiale.
Gli occhiali attivi infatti utilizzano un sistema di otturatori con cristalli liquidi che sono alimentate da batterie ricaricabili. Gli occhiali 3D passivi, invece, al contrario, si basano semplicemente su delle lenti polarizzate, che sono simili alle lenti che vengono distribuite nei cinema quando ci si reca a vedere un film in 3D. Ovviamente queste differenze hanno un impatto anche in termine di costi: infatti gli occhiali attivi sono assai più costosi di quelli passivi.
La tecnologia attiva ha anche essa i suoi difetti, ad esempio il fenomeno del crosstalk; gli occhiali passivi però hanno anche essi dei punti di svantaggio, ad esempio il fatto che hanno una risoluzione nettamente più bassa che impatta comunque sulla qualità della visione complessiva.
La tecnologia 3D passiva però ha il vantaggio di essere sicuramente economicamente più accessibile rispetto a quella attiva e con l’avvento della visione in 4K potrebbe anche essere un punto di vantaggio non indifferente perché permette di poter coniugare risparmio e qualità della visione, insomma di rendere la tecnologia 3D finalmente accessibile davvero per tutti.