Risonanza magnetica aperta o chiusa: pro e contro per scegliere consapevolmente
Quando si hanno problemi di salute e il medico decide di prescrivere una risonanza magnetica, è inutile avere reazioni riluttanti o farsi prendere dall’ansia. La risonanza magnetica è un esame poco invasivo, ma è opportuno documentarsi al meglio sulle diverse opzioni che la tecnologia ci offre.
Si può decidere, infatti, di eseguire una risonanza magnetica aperta o chiusa. Ma prima di capire quale delle due fa più al nostro caso, va compreso meglio cosa accade al nostro corpo quando ci sottoponiamo a questo esame.
Che cos’è la risonanza magnetica?
La risonanza magnetica è un esame poco invasivo, che permette di vedere all’interno del nostro corpo senza somministrare radiazioni ionizzanti pericolose o essere sottoposti ad operazioni chirurgiche.
Creata intorno al 1980, la risonanza magnetica ha subìto un costante processo di evoluzione tecnologica, tanto da essere considerata oggigiorno come uno dei migliori esami per la diagnosi di numerosissime patologie.
Anche se il principio di funzionamento è estremamente complesso, cercheremo di semplificare al massimo il concetto affinché si possa comprendere cosa accade quando ci sottoponiamo ad una risonanza magnetica.
Durante la risonanza magnetica il nostro corpo verrà a trovarsi all’interno di un campo magnetico molto forte, anche 10.000-15.000 volte superiore al campo magnetico terrestre, affinché gli atomi, o più precisamente i protoni, che costituiscono il nostro organismo acquistino energia e si orientino secondo l’andamento del campo magnetico.
Quando questa operazione termina, gli atomi cedono l’energia accumulata, emettono un segnale e tornano al loro orientamento naturale.
Quali sono i rischi della risonanza magnetica?
Nonostante la risonanza magnetica sia un esame del tutto innocuo, a causa del campo magnetico generato dal macchinario, non possono sottoporsi all’esame persone a cui sono stati applicati apparecchi metallici interni, quali pace-maker, protesi metalliche e clips vascolari.
In particolar modo il pace-maker cardiaco è considerato la controindicazione assoluta per l’esecuzione dell’esame, i portatori, infatti, non possono essere sottoposti a risonanza magnetica.
Nonostante ciò, grazie all’evoluzione tecnologica, si è iniziato ad impiantare pace-maker compatibile con questi tipi di esame.
In questo caso, l’esame potrà essere effettuato solo grazie allo “spegnimento” del pace-maker e sotto stretto controllo cardiologico.
Risonanza magnetica aperta
Per tutti coloro che soffrono di particolari stati d’ansia o di claustrofobia, oppure per soggetti obesi, anziani e bambini la RM aperta diviene una validissima alternativa.
Così come per il classico macchinario per la risonanza magnetica, anche quella aperta è un esame di imaging medico che utilizza un forte campo magnetico e onde radio. Di contro, mentre la RM convenzionale, ha una forma cilindrica, la RM aperta non circonda completamente il corpo.
La differenza tra la RM chiusa e la RM aperta, però, non consiste solo nella forma. Una RM aperta solitamente ha un campo magnetico inferiore rispetto a quella convenzionale, riducendone spesso la capacità di visibilità.
Tra i vari macchinari per eseguire la risonanza magnetica aperta, tuttavia, quelli di ultima generazione offrono comunque un elevato livello di affidabilità diagnostica. E’ il caso dell’Hitachi Aperto Lucent (0,4T), che è possibile trovare in numerosi centri diagnostici italiani.
Noi, per la redazione di questo articolo comparativo, abbiamo chiesto aiuto agli specialisti del centro di risonanza magnetica aperta Medical Imaging di Curti (Caserta), ove abbiamo potuto vedere all’opera anche il meno diffuso macchinario di risonanza ad alto campo di cui parleremo a breve.
Preparazione
Questo tipo di esame non richiede alcun tipo di preparazione, per cui il paziente potrà praticare le consuete attività quotidiane. Prima dell’esame vanno eliminati dal volto, dai capelli e/o dal corpo eventuali prodotti cosmetici e riposti nello spogliatoio oggetti metallici o contenenti metallo.
I tempi d’esame variano in base all’ampiezza della zona da trattare. Solitamente occorrono tra i 20 e i 30 minuti per completare l’esame.
Risonanza magnetica chiusa ad alto campo
La RM chiusa ad alto campo è una tipologia di esame che viene utilizzata per avere dei risultati molto più performanti.
Uno dei migliori macchinari scelti per questa tipologia di esame è il Magnetom Aera di Siemens ad alto campo a 1.5 Tesla.
Le immagini sono caratterizzate da una risoluzione di contrasto elevatissima, rappresentando con maggiore precisione i diversi tessuti e consentendo una più facile ed adeguata diagnosi della patologia.
Preparazione
Per l’esecuzione di una RM ad alto campo non è richiesta nessuna preparazione particolare, salvo nei casi in cui devono essere sottoposte ad esame le vie biliari (ad es. RM addome superiore) o nel caso in cui l’esame debba essere effettuato in sedazione o con somministrazione di MDC (mezzo di contrasto).
Anche i tempi di esecuzione sono più veloci, solitamente per una RM chiusa ad alto campo richiede dai 15 ai 30 minuti.
Quale risonanza magnetica scegliere, aperta o chiusa?
Dopo un’attenta analisi della RM aperta e della RM chiusa ad alto campo, diversi sono i pro e i contro che le caratterizzano, riuscire a capire quale preferire non può che essere una scelta soggettiva e data dalle necessità dell’esame da effettuare. Di sicuro sarà fondamentale scegliere un centro con macchinari di ultima generazione e che effettuino continue manutenzioni affinché non si alteri il risultato finale.