Costume e Società

Perché viaggiare in moto può renderti felice

Non sono i motociclisti ad affermarlo, ma una ricerca inglese fatta per conto di una famosa compagnia assicurativa e pare proprio che viaggiare in moto abbia parecchi vantaggi, tra i quali quello di ridurre lo stress e di rendere i bikers automaticamente più felici, soprattutto rispetto agli utilizzatori delle quattro ruote.
Che si decida di muoversi in moto per questioni personali o di farlo per recarsi a lavoro o per rientrare a casa, colui che lo farà si godrà una giornata più serena e meno soggetta a nervosismo e questo accade per tutta una serie di motivi; il primo tra tutti consiste nell’evitare il traffico cittadino non rimanendo chiusi nell’abitacolo della propria auto, in quanto questo evita al centauro un notevole affaticamento mentale; in secondo luogo il motociclista non percorre la strada come fosse un mero spettatore bensì come un protagonista del tragitto.
Supponiamo che chi deve arrivare a lavoro lo faccia usando la moto, respirando l’aria fresca e in un periodo temporale molto inferiore rispetto a chi vi giunge in macchina, statisticamente risulta che almeno durante le prime ore lavorative godrà di una leggerezza maggiore, come se avvenisse un trattamento terapeutico: è dimostrato che chi usa la moto ha maggiore propensione a risolvere problematiche lavorative rispetto ai colleghi che guidano l’auto o altri mezzi spesso soggetti a ritardi, oltre che vincolati alla confusione del traffico.

La bellezza è durante il viaggio

Che poco importi dove stiamo andando ma che conti tantissimo come ci sentiamo mentre ci stiamo avviando, con quale spirito stiamo affrontando quel viaggio, è una delle più grandi verità. Il motociclista che parte si lascia rapire dall’orizzonte, sviluppa la sua curiosità ad ogni allargarsi e stringersi della carreggiata e ad ogni incrocio che incontra.
Lo spirito del motociclista prevede poi di seguire delle tacite regole le quali a pensarci bene, si rivelano anche un po’ romantiche; infatti mentre tra automobilisti non esiste la regola di doversi almeno salutare quando ci si incrocia sulla strada, per i centauri si con un lampeggiamento dei fari ed inoltre se un biker ha bisogno ed è in difficoltà un altro centauro istintivamente si ferma e lo soccorre. Già questo è sufficiente per capire come lo spirito del motociclista sia elevato verso un modello comunitario di reciproco aiuto e purtroppo ci fa anche notare quanto sia cozzante con quello fortemente individualista degli automobilisti.
Se un centauro parte in solitaria, anche se fosse timoroso e dubbioso dovrebbe sapere sin da subito che durante il tragitto non sarà mai solo, poiché i colleghi della strada, i liberi su due ruote, saranno sempre molto aperti e pronti a socializzare e ad a dare una mano di aiuto, anche se si trattasse solo di scambiare due parole al momento opportuno. Tutto questo dà un’immagine molto diversa rispetto a quella pregiudizievole che vorrebbe i motociclisti raffigurati come persone scontrose e chiuse. Chi vede un motociclista è incuriosito da lui, vuole sapere qualcosa del suo viaggio, del suo mondo ed è per questo che non sentirà mai la solitudine. Il viaggio in moto lo porterà ad interagire in modo diretto sia col mondo esterno sia con quello interiore; in moto non si chiacchiera come in auto, in moto si pensa, si osserva, si riflette e tutto il contesto così armonioso non può che fungere da stimolo a tutto questo.

Cosa rende speciale il viaggio in moto?

Quando è inverno e fuori fa freddo eppure per motivi vari non si può restare a casa, la soluzione più comoda sarebbe ovviamente quella di muoversi in auto, tuttavia per il vero biker subentrano dei fattori che lo portano a preferire la leggerezza psicologica che dona l’utilizzo della moto, la sua versatilità palese qualunque sia il tragitto, la sua praticità, il suo fargli vivere il viaggio da protagonista e non da mero spettatore come avviene quando si è in auto. In moto è facile avvertire la vita intorno, si sentono gli odori e si godono meglio i colori della natura o della città, si sente il calore del sole o il fresco sul finir della giornata.
In realtà è importante sottolineare che esiste una funzione fisica che obbliga ad usare tutto il corpo durante la guida, stimolando la testa, le gambe e le braccia e che di conseguenza agisce anche sul sistema nervoso, portando sia corpo che mente a rilassarsi e a far sì che tutta la persona avverta una maggiore predisposizione verso sentimenti positivi e dunque verso la felicità!