Perché mandare un figlio a studiare fuori sede?
Se siete genitori, saprete certo benissimo che mantenere un figlio non è la cosa più semplice del mondo. Ma se vostro figlio ha in mente anche di studiare all’università da fuori sede, le complicazioni saranno ben maggiori. Ma per un figlio che ha da poco raggiunto la maggiore età, un’esperienza di questo tipo può rivelarsi un vero e proprio toccasana, e gli darà l’occasione di affronare con maggior slancio tutte le sfide che la vita gli metterà davanti. Ecco quindi una serie di motivi per mandare un figlio a studiare fuori sede, anche se, quasi sicuramente, dovrete mettere in conto qualche sacrificio in più.
Per prima cosa, mandare un figlio a frequentare l’università in un’altra città lo costringerà a vivere da solo, spesso per la prima volta. Un ragazzo, viziato e coccolato dai genitori, molto spesso non ha mai avuto l’occasione di badare alla casa, non ha mai fatto un bucato, non ha mai stirato una camicia, e molto spesso non ha nemmeno mai provato ad usare la lavatrice. E se qualcosa si rompe in casa? Ci ha sempre pensato papà ad aggiustarla. Ma vivendo fuori sede, un ragazzo deve per forza di cose diventare autonomo, e questo non farà altro che renderlo più grande più in fretta; nella sua vita da adulto, dopo l’università, sarà in grado di affrontare al meglio i piccoli problemi domestici, e riuscirà in generale a cavarsela meglio rispetto ai suoi coetanei. E se i genitori sono preoccupati per la casa in affitto, il web è pieno di risorse come uniaffitti, in cui domanda e offerta di alloggi universitari si incontrano, per trovare il miglior appartamento al miglior prezzo.
Mandare un figlio a studiare fuori sede è anche un’ottimo modo per fargli prendere coscienza del mondo che lo circonda: in un’epoca di fobie del diverso come quella che stiamo vivendo, fargli trascorrere qualche anno di vita immerso in un’altra realtà, circondato da altre tradizioni e da altre persone, non gli farà che bene, e gli farà capire che il mondo (o l’Italia, in questo caso) è grande e merita di essere esplorato e apprezzato. Un ragazzo che studia in un’altra città imparerà a orientarsi, a conoscere nuovi ambienti, e questo gli susciterà curiosità e voglia di sperimentare nuove cose, rendendolo, anche in questo caso, più attivo rispetto ai coetanei rimasti a studiare nella città d’origine, a fianco ai genitori e agli amici di una vita.
A proposito di amici, uno studente fuori sede è costretto per forza di cose a stringere nuove amicizie, per evitare di rimanere da solo durante uno dei periodi più belli della vita. Ecco quindi che mandare un figlio a studiare in un’altra città farà si che perda un po’ di quella timidezza insita in tutti i ragazzi, per poter socializzare con i compagni e crearsi un gruppo di studio. Così facendo, vostro figlio o vostra figlia imparerà a stringere rapporti sociali con più facilità, e quando tornerà a casa dopo gli studi universitari sarà avvantaggiato.
Gli svantaggi
Ovviamente, avere un figlio che studia in un’altra città porta anche degli svantaggi, primo tra tutti quello economico, per poter provvedere alla casa in affitto e alle bollette, oltre che ai viaggi per farlo tornare a casa durante le vacanze e in occasione delle festività. Anche la nostalgia può giocare brutti scherzi, ma per fortuna nell’era di internet e della tecnologia le distanze vengono abbattute facilmente, e tenersi in contatto è enormemente più facile, grazie ai social network e alle applicazioni per le chat e per le videochiamate come Skype.
Avere un figlio lontano da casa inoltre fornisce sempre qualche preoccupazione in più: non tenerlo sempre sott’occhio, non sapere cosa fa con precisione, non sapere chi frequenta… sono tutti pensieri con i quali un genitore deve avere a che fare. Ma pensate che state facendo del bene a vostro figlio, e che state costruendo il suo futuro, e tutte le preoccupazioni spariranno in men che non si dica.