Tabelle millesimali: come funzionano e come redigerle
spese condominiali, spesso si fa riferimento alle cosiddette tabelle millesimali; nonostante se ne parli spesso è frequente una diffusa confusione in materia. Tali confusioni sono spesso figlie delle modifiche sorte al regolamento che norma il funzionamento e la redazione delle tabelle millesimali o da dubbi ancora persistenti in coloro che operano in questo settore. Vediamo quindi di chiarire i punti nodali della questione.
Quando si parla di condomini e diCosa sono le tabelle millesimali
Le tabelle millesimali rappresentano il valore di ogni immobile facente parte di un condominio tradotto in valore numerico e, appunto, espresso in millesimi. Si tratta di uno strumento molto utile, per molti aspetti determinante e imprescindibile, per la verifica di quanto ogni condomino è tenuto a pagare per le spese condominiali e calcolare il cosiddetto quorum assembleare, proprio in funzione ai millesimi di ogni unità. È bene ricordare che le tabelle millesimali non ledono il diritto di proprietà che ogni condomino ha sulle parti comuni del condominio, ma solamente sugli obblighi che egli è tenuto a rispettare in merito a quei beni.
La redazione delle tabelle millesimali
In molti casi le tabelle millesimali con il valore di ogni unità immobiliare è già presente e allegata al regolamento del condominio; in altri casi è oggetto di votazione e delibera durante l’assemblea condominiale. Se necessario ecco dove trovare un amministratore che sappia redigere le tabelle millesimali. Per la redazione delle tabelle millesimali, qualora l’unico proprietario dell’immobile o il costruttore non le abbia predisposte e fornite in sede di compravendita delle singole unità, non occorre, come spesso erroneamente si crede, l’unanimità di tutti i condomini, ma solamente la maggioranza qualificata, ovvero la metà più uno di coloro che hanno preso parte all’assemblea dove si è affrontato questo argomento. Qualora tale maggioranza non si raggiungesse, anche un singolo condomino può chiedere l’intervento di un giudice e l’amministratore di condomino, informato dal condomino in questione, sarà tenuto ad estendere tale informativa a tutti gli altri condomini, pena il rischio di vedere revocato il suo mandato con annessa anche una richiesta di risarcimento.
La modifica
È possibile, come anticipato, richiedere la revisione delle tabelle millesimali. Questo procedimento può essere avviato sia qualora uno dei condomini riscontrasse un errore sia se una parte del condominio ha subito una modifica. L’incremento o la diminuzione dell’unità immobiliare che sia superiore ad un quinto del suo valore è motivo di modifica delle tabelle millesimali. In questi casi il costo da sostenere per la redazione delle nuove tabelle è da accreditare a chi è stato responsabile della variazione dell’unità immobiliare e non da chi, se diverso, ne ha richiesto la revisione. Tale incremento o diminuzione, è bene specificarlo, deve essere duraturo e non temporaneo.
Nel caso di un errore nella redazione le tabelle millesimali cui fare riferimento sono quelle non corrette fino a quando non vengono deliberate quelle nuove. In questi casi l’assemblea condominiale può utilizzare le nuove tabelle millesimali in via provvisoria ma deve poi tenere in considerazione gli eventuali conguagli successivi all’approvazione delle nuove tabelle.