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Ristrutturazione di un appartamento a Torino: tra questioni burocratiche e costi

Nel territorio di Torino si annoverano testimonianze architettoniche pre-romane e romane, medievali e rinascimentali, barocche e neoclassiche, oltre ad una serie di residenze appartenenti all’epoca sabauda (e riconosciute patrimonio dell’umanità) e all’area delle colline del Po (che rientra invece nella riserva della biosfera).

Tutto questo rende la ristrutturazione di un appartamento a Torino piuttosto complessa, in special modo nel momento in cui si tratti di un edificio collocato nel centro storico o che comunque faccia parte del patrimonio culturale della città.

Ad esempio, se si tratta di un appartamento ubicato in corso Regina Margherita, in via San Pio V, a Porta Nuova, a piazza Principe Eugenio, etc., intervenire sulla struttura o sulla facciata esterna significa rispettare lo stile architettonico originario, rispettando tutte le clausole contenute nel piano regolatore della città.

Quindi è assolutamente necessario, ancora prima di capire a quanto ammonta il costo per ristrutturare casa nel capoluogo sabaudo, recarsi negli uffici del Comune di Torino per accertarsi di cosa preveda la normativa a riguardo.

Ad esempio, l’autorizzazione paesaggistica è un passaggio burocratico obbligatorio nel caso in cui si intervenga in aree sottoposte a tutela paesaggistica; anche se quella semplificata inaugurata dal 2018 ha velocizzato l’intero iter.

Tuttavia, è possibile accedere alla procedura semplificata, con modelli unificati e l’obbligo che la procedura si concluda non oltre 60 giorni, solo per interventi poco invasivi.

In caso contrario, per interventi significativi, sarà necessario richiedere un’autorizzazione paesaggistica ordinaria, che può richiedere per la parte procedurale anche fino a 120 giorni.

Per intenderci: si ritengono lavori “non significativi”, e quindi non sottoposti ad obbligo di autorizzazione paesaggistica:

  • la manutenzione (ordinaria o straordinaria che sia), il consolidamento statico (ma a patto che non ne risultino differenze in volume, altezza, etc.) e il restauro conservativo che non intacchino l’estetica degli edifici
  • la bonifica, le opere antincendio e di conservazione necessari per boschi e foreste.

A queste attività, già previste nel 2004, se ne sono aggiunte altre a partire dal 2017:

  • l’installazione di tende, pedane, sistemi per creare ombra, ma solo a patto che si tratti di strutture rimovibili adottate da esercizi commerciali, economici e turistico-ricettivi
  • le opere interne che modificano la destinazione d’uso ma non alterano l’aspetto esteriore degli edifici
  • interventi sulle coperture che rispettino i colori già adottati
  • l’eliminazione delle barriere architettoniche
  • l’installazione di pannelli solari (ma solo se invisibili dall’esterno)
  • la ricostruzione conseguente alle calamità naturali (ma solo se fedele agli originali).

Dopo aver verificato il bisogno di accedere all’una o all’altra procedura, si dovrà presentare alle amministrazioni competenti il progetto degli interventi, accompagnato da relativa documentazione.

E qui si colloca un’altra interessante innovazione.

A differenza che in passato, con la procedura semplificata, i documenti vanno spediti telematicamente, per poi essere girati dall’amministrazione alla Soprintendenza.

Il tutto, come anticipato, nel termine tassativo di 60 giorni.

Una volta rilasciata, l’autorizzazione resta legittima per 5 anni: qualora scada e i lavori non siano ancora iniziati, si dovrà ripetere l’iter; se però i lavori siano iniziati nei termini previsti, si beneficerà di un altro anno dalla data di scadenza per concluderli. 

Costo per la ristrutturazione di un appartamento a Torino

E dopo le questioni burocratiche e amministrative, passiamo adesso ad analizzare il costo medio per la ristrutturazione di una casa nel capoluogo piemontese.

Se, a causa del differente costo della vita, una ristrutturazione a Catanzaro, a Palermo e a Campobasso, costano decisamente meno che a Torino, anche tra Torino e provincia si registrano delle differenze (vedi questo articolo per saperne di più), dovute pure alla questione di cui abbiamo abbondantemente parlato, e cioè che in centro città sia più frequente intervenire su palazzi storici e di pregio artistico, per cui spesso sarebbe più corretto parlare di restauro che di ristrutturazione.

Un genere di lavori che richiede manodopera specializzata e costi più elevati.

Un tipo di interventi finalizzato a preservare gli elementi caratteristici di una casa, pur se accostandoli a particolari moderni e sofisticati e puntando alla maggiore fruibilità degli spazi.

Si tratta spesso di levigare e trattare vecchie cementine e consunti parquet, riprendere e decorare soffitti ed elementi in legno, restaurare antichi affreschi murari… e tutto questo costa!

Si tratta tuttavia di case di particolare pregio, come si diceva, perché si può sostenere che in media ristrutturare casa a Torino costi fra i 400 e i 470 € al mq (parliamo di una ristrutturazione chiavi in mano).

I prezzi di un preventivo vanno però letti correttamente.

Ad esempio, se una previsione di spesa riporta che per la realizzazione di una parete in cartongesso si spendono 25 piuttosto che 35 € a mq, osservate bene che sia spiegato a cosa corrispondono queste cifre (alla sola manodopera, com’è più plausibile, oppure alla posa più i materiali necessari, cosa assai meno comprensibile e forse un po’ sospetta?!).

E nel caso in cui non si evinca chiaramente dal preventivo non esitate a chiederlo (e forse cominciate anche un po’ a dubitare della serietà dell’azienda che l’ha predisposto).

Fate lo stesso anche con tutte le altre voci: se per il rifacimento della cucina a Torino vi vengono chiesti dai 380 ai 430 € per metro quadro, chiedetevi (e chiedete) in questo range cosa è compreso.

Impiantistica e opere murarie devono essere ben dichiarate nel computo.

Quando si parla del rifacimento del bagno e di cifre tra i 240 e i 300 euro, sappiate che si intende “a punto acqua”, e che lo stesso tipo di calcolo viene effettuato per l’impianto elettrico (in questo caso a Torino possono esservi richiesti tra i 55 e i 70 € a punto luce).

Si continua allo stesso modo anche per la tinteggiatura delle pareti, per la posa dei pavimenti e, udite udite, per la pulizia dell’appartamento.

In linea di massima una ditta serie prevede di consegnare l’appartamento in condizioni tali da essere immediatamente utilizzabile dal cliente, eppure questa “clausola implicita” non sempre viene rispettata.

Un consiglio quindi, quando valutate offerte e preventivi, è di farvi specificare nel contratto che la casa verrà sottoposta ad adeguata pulizia conclusiva da parte dell’impresa che ha condotto i lavori di ristrutturazione dell’appartamento a Torino.