Auto e moto

Dispositivi anti abbandono, a che punto siamo?

I dispositivi anti abbandono

Se ne parlava da tempo e infine i cosiddetti dispositivi anti abbandono – ovvero quei dispositivi di allarme costituiti da diversi elementi interconnessi che hanno la funzione di prevenire l’abbandono in auto di bambini di età inferiore ai quattro anni – sono diventati oggetto di norma di legge.

Integrati ai seggiolini in commercio oppure dispositivi indipendenti, universali, che possono essere montanti su qualsiasi seggiolino (esiste poi una terza possibilità: che l’auto stessa possa essere dotata di base o come accessorio di tale dispositivo), i dispositivi anti abbandono devono rispondere per legge a determinate specifiche. Essi infatti devono funzionare per mezzo di sistemi elettronici o sensori in grado di rilevare la presenza del bambino a bordo; attivarsi automaticamente a ogni utilizzo dando conferma al guidatore dell’avvenuta attivazione; dare un allarme tramite un’adeguata segnalazione percepibile all’interno e all’esterno della vettura; avere la caratteristica di segnalare il livello di carica della batteria (per i modelli funzionanti a batteria). Possono inoltre essere dotati di un sistema di comunicazione automatico con l’invio di messaggi o chiamate di allarme. Secondo il Ministero dei trasporti non c’è bisogno di un’omologazione specifica; verranno infatti considerati a norma quei dispositivi conformi alle disposizioni previste e che abbiano il marchio CE. I vari modelli, quindi, devono essere accompagnati da un certificato di conformità rilasciato dal produttore.

La situazione attuale della legge sui dispositivi anti abbandono

La questione dei dispositivi anti abbandono che vuol contrastare quel fenomeno di amnesia dissociativa momentanea che purtroppo può colpire gli automobilisti e mette a rischio l’incolumità dei piccoli viaggiatori fa ancora discutere. Il 7 novembre scorso infatti, trascorsi i canonici quindici giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, l’obbligo per chi trasporta bambini in auto di avere a bordo dispositivi idonei a segnalare la presenza del bambino è di fatto entrata in vigore. Un provvedimento che ha avuto una lunga gestazione a causa di vari aggiustamenti, che di fatto però, nei giorni successivi, ha di nuovo subito un rinvio riguardo alle sanzioni previste per chi non ha provveduto a dotarsi dei regolari dispositivi. Oltre a questo, la commissione Finanze della Camera ha approvato l’emendamento di aumentare lo stanziamento alle famiglie previsto per il 2020 riguardo le agevolazioni fiscali sotto forma di credito di imposta.

Un rinvio che riporta come nuova data quella del 6 marzo 2020, senza ulteriori cambiamenti, in quanto l’accordo di governo è stato ormai raggiunto.

E per chi è già stato multato?

Visto il rinvio, le multe che sono state comminate agli automobilisti non in regola con i dispositivi anti abbandono nel periodo tra la data dell’entrata in vigore del decreto ministeriale e la data di entrata in vigore della legge di conversione verranno annullate. Sarà quindi a partire dal 6 marzo prossimo che chi trasgredirà alle disposizioni previste sarà soggetto alle sanzioni e ai provvedimenti previsti dalla legge, ovvero multe da 83 a 333 euro, che si riducono a 58 e 100 euro se si paga entro cinque giorni, con sottrazione di 5 punti dalla patente. Se si commettono due infrazioni in due anni scatta la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi.

Come si accederà al bonus sull’acquisto dei dispositivi anti abbandono

Per il momento sappiamo che il contributo sull’acquisto dei dispositivi anti abbandono da installare sulle vetture per prevenire il fenomeno dell’abbandono involontario dei bambini in auto sarà di 30 euro con recupero su credito di imposta e che varrà anche per chi lo aveva già comperato. Necessaria la ricevuta di acquisto (il consiglio è quindi quello di conservare lo scontrino) che servirà per accedere a una piattaforma specifica per recuperare appunto i 30 euro per bambino. L’aumento dello stanziamento previsto permetterà a un numero maggiore di genitori di poter acquistare i dispositivi e rendere così più sicuri i tragitti in auto dei propri bambini fino all’età di quattro anni.